(Carlo II, reggente dal 1661 al 1685), (Giacomo II, reggente dal 1685-1688),
Caterina di Braganza (1638-1705),
Lisbona, collezione privata
Gli occhi ribassati della Madre, il naso statuario ed il sorriso appena accennato compongono un viso dolcissimo, iscritto in un ovale che si slancia, come il collo che lo regge.
Calibrati nelle tinte e nelle pieghe sono i tessuti che si stratificano sul busto e sul capo della Vergine, mentre è l’azione giocosa del Figlio a permetterci di identificare senza errore il dipinto, nell’intensa attività di Benedetto Gennari, e scopriamo che fu concepito quando si trovava alla corte degli Stuart.
Al numero 111 della Nota dei quadri eseguiti a Londra dal 1674 al 1688 si incontrano infatti le seguenti parole, vergate dallo stesso pittore: “Un Quadretto di una vergine col Puttino che scherzando li porge da odorare una rosa e di questo ne feci dono al padre Pitir Giesuita consigliere del Re Giacomo”
Il dipinto è condotto con una cura maniacale dei dettagli, il medesimo sguardo purista di altre opere vicine, giungendo ad una pittura che sembra avere quasi dimenticato lo stile di Guercino per avvicinarsi decisamente a quello di Carlo Dolci, il protagonista della più smaltata e preziosa pittura del secolo.
Benedetto, fuori casa, non intese sfruttare dunque l’eredità familiare quale lasciapassare del suo inserimento nelle corti di Parigi e di Londra, se non come pura premessa d’origine e decise di puntare su un deciso distanziamento e su forme dirette ad un’eleganza fastosa. Il primo soggiorno francese segnò il nuovo stile di Benedetto, che ritroverà la sua massima espressione a Londra alla corte degli Stuart.
Chiari sono i riferimenti alle preferenze pittoriche di Luigi XIV, che andavano da Charles le Brun a Pierre Mignard ed a quelle di Carlo II, alla cui corte resisteva ancora il mito di Antony van Dyck, al quale si era aggiunto quello più recente di Sir Peter Lely.
L’artista bolognese accentuò alcuni suoi talenti già individuati in fase formativa, attenuando gli elementi più sanguigni ed acquisendo in breve tempo un gusto perfettamente nordeuropeo.
In tal senso si può parlare di purismo aristocratico e di una stretta parentela con la scintillante poetica degli affetti sacri e nobiliari che il Dolci aveva portato alle estreme conseguenze in soggetti analoghi, dove la spiritualità è raggiunta seguendo un percorso di vitrea limpidezza.
Bibl. Massimo Pulini, Una Madonna col Bambino per la corte di Inghilterra, 2021, NFC Edizioni
Esposizioni: Unicum, racconti al Museo, Museo della città Luigi Tonini, T Maggio- 13 Giugno 2021, a cura di Massimo Pulini
Giusti Antichità Via Giardini Sud, 34 41043 Formigine MO (Modena) Italia